L’impianto dentale è una radice artificiale inserita nell’osso mascellare
o mandibolare che sostituisce il dente mancante, ma non tutti gli impianti
sono uguali: un impianto all’interno del quale si può formare un serbatoio batterico può provocare la perimplantite, origine di malattie sistemiche.
La parodontite e la perimplantite sono gravi patologie infettive provocate
dagli stessi microrganismi e si manifestano con una grave un’infiammazione
che interessa la gengiva che circonda i denti e l’impianto; questa patologia provoca una perdita d’osso, l’arretramento della gengiva con compromissione estetica, fino alla possibile perdita dell’impianto. Il dato più allarmante
è che recenti studi hanno dimostrato come la perimplantite possa essere origine dell’insorgenza di malattie sistemiche, ossia affezioni che attaccano l’apparato cardiovascolare e sessuale e tanti altri organi vitali.
Sebbene nella percezione generale la terapia implantare sia considerata una procedura riabilitativa con elevato grado di successo, si è notato che i processi infettivi come la Parodontite (Piorrea) che colpiscono i denti naturali hanno
in comune ceppi batterici in grado di colpire l’area circostante gli impianti,
dando origine a mucositi e, in forma più grave, a perimplantiti.
Nel corso dei decenni, l’esperienza clinica, la ricerca e l’industria hanno prodotto sforzi considerevoli per migliorare e affinare gli impianti dentali e l’adesione con l’osso, ma lasciando ancora aperto un aspetto legato alla stabilità dei componenti che compongono un impianto dentale, la cui mobilità nel tempo può provocare l’insorgere di perimplantiti.
Su questo aspetto, Bone System ha dato un grande contributo ideando
e realizzando un sistema di unione (connessione) a prova di allentamento!
Gli impianti e la connessione Press-fitting a doppio sigillo di Bone System
sono il frutto di 25 anni di ricerca e di impegno, finalizzati al benessere
del paziente attraverso l’abbattimento di qualsiasi tipo complicanza,
con particolare attenzione all’evenienza di patologie in grado di vanificare
i vantaggi di un impianto dentale.
Abbiamo ideato un sistema unico e brevettato che, oltre ad essere meccanicamente stabile e non soggetto ad allentamenti, è anche
impermeabile ai batteri, limitando così il rischio di perimplantite.
Adottare il sistema di connessione Pess Fitting di Bone System significa sposare una nuova filosofia, entrare in un mondo in cui i problemi legati alle complicanze biologiche e meccaniche sono talmente pochi da poterli considerare rari.
• la prima è costituita dall’esclusivo Collare Transmucoso adattabile a qualsiasi anatomia in quanto previsto in varie altezze e diametri;
• l’altra è la particolare connessione a frizione del collare stesso, il Press Fitting System, che garantisce una connessione esente da micromovimenti.
Ogni impianto dentale è composto da elementi uniti tra loro con soluzioni diverse, adottate dalle varie Case produttrici. Il nostro sistema di unione è diverso da tutti gli altri attualmente in commercio perché presenta un doppio sigillo:
• meccanica, che evita allentamenti e mobilità degli elementi dentali;
• chimica, che impedisce ai batteri di penetrare all’interno dell’impianto.
Questo limita fortemente il rischio di perimplantite!
Un sistema unico, frutto di anni di studio e di ricerche in collaborazione
con le migliori Università. I nostri prodotti sono tutti certificati e l’Azienda
si è dotata di un Sistema Qualità sottoposto a sorveglianza
da parte di un primario Istituto Europeo.
La caratteristica esclusiva del doppio sigillo è un valido contributo per metterti
al riparo da evenienze indesiderate, permettendoti di mantenere il tuo sorriso inalterato nel tempo.
In Italia si eseguono impianti dentali fin dal 1960; i nostri impianti, quindi,
sono il risultato di una pratica ormai consolidata, con eccellenti risultati documentati a lungo termine.
La tecnica degli impianti dentali consente di sostituire un singolo dente,
due o più denti mancanti, o ancora, riabilitare l’intera arcata.
La durata degli impianti dipende da diversi fattori: conoscenza e preparazione del professionista, che deve avere la competenza necessaria alla predisposizione di piano di trattamento adeguato e all’utilizzo corretto degli impianti.
Se gli impianti vengono curati e mantenuti nel modo adeguato e non si verificano altri fattori di rischio generali, possono avere una durata di vita illimitata,
quasi come i denti naturali. Le statistiche indicano che, per alcuni tipi di impianti, nel corso di 10 anni si perdono complessivamente 20 impianti su 100.
A condizione di una perfetta igiene orale, non esiste un limite alla durata
dei nostri impianti.
In tutti quei casi in cui mancano uno o più denti purché ci sia una quantità d’osso adeguata. E’ sempre opportuno, comunque, consigliarsi con il proprio dentista.
Non vi è alcun limite di età verso l’alto, purché il processo di guarigione delle ferite sia normale. Per contro, l’età minima per inserire gli impianti dentali
è di 18 anni, ovvero a crescita e sviluppo ultimati dei mascellari.
Fondamentalmente l’uomo può sviluppare delle reazioni allergiche
ad ogni sorta di materiale. Riguardo al titanio, ha dimostrato di essere
un materiale biocompatibile, tollerato in modo eccellente dal nostro organismo
e, a tutt’oggi, non sono conosciuti effetti collaterali negativi.
Nei comuni impianti nei quali l’unione fra i vari elementi avviene con una vite,
è vero. Ciò accade perché i batteri presenti nella bocca si accumulano negli spazi vuoti attorno alle viti generando cattivo odore. Al contrario, i nostri impianti, grazie al sistema a doppio sigillo di accoppiamento adottato, non permettono
il passaggio dei batteri prevenendo l’insorgere di alitosi.
Il periodo d’attesa dopo la perdita di un dente dipende dalla situazione
di partenza perché quandosi procede all’inserimento dell’impianto dentale,
l’osso mascellare deve essere perfettamente sano. Nel caso in cui la perdita
del dente sia stata conseguenza di un’infezione è indicato un periodo d’attesa
di almeno un mese.
Dura in genere dai tre ai nove mesi, il trattamento può essere semplice
o presentare la necessità di associare tecniche rigenerative dell’osso
o della gengiva.
- Si inizia con un colloquio valutativo e un esame clinico approfondito, durante
il quale il medico dentista fornisce informazioni chiare ed esaurienti al paziente.
- Successivamente si esegue una pianificazione minuziosa dell’intervento,
al fine di individuare la posizione migliore in cui inserire gli impianti, a seconda del volume di osso disponibile e del tipo di riabilitazione protesica selezionata.
- Segue l’intervento chirurgico, durante il quale gli impianti vengono inseriti nell’osso mascellare o mandibolare.
- Al termine della fase di cicatrizzazione (osteointegrazione), si può procedere alla realizzazione della struttura protesica definitiva.
A trattamento concluso sarà indispensabile focalizzarsi sulla cura
e il mantenimento degli impianti dentali con l’ausilio di un’igiene orale domiciliare quotidiana e controlli periodici dal proprio medico dentista
e dall’igienista dentale.
L’intervento deve avvenire in ambiente sterile, in assenza di germi per prevenire infezioni. Il medico dentista può incidere e sollevare la gengiva oppure può adottare una tecnica meno invasiva; quindi pratica nell’osso un foro di circa
una decina di millimetri di profondità avvalendosi di una tecnica tradizionale
o di un sistema guidato, ricavato da una simulazione tridimensionale computerizzata. Nel foro si inserisce l’impianto, costituito da una vite in titanio (materiale ben tollerato, biocompatibile e molto resistente). Affinché l’impianto si integri completamente nell’osso sono necessarie, a seconda dei casi, alcune settimane. Infine si procede alla realizzazione della struttura protesica definitiva, che viene poi fissata sulla vite in titanio.
L'intervento chirurgico viene effettuato in anestesia locale, dunque è indolore.
I dolori post-operatori sono in genere di debole intensità e possono essere alleviati assumendo dei comuni antidolorifici.
La maggior parte dei pazienti torna a lavorare il giorno stesso dell'operazione. Possono tuttavia manifestarsi lievi dolori e gonfiori, come a volte accade dopo un qualsiasi intervento dentistico. Raramente può comparire un ematoma sul viso.
Un’igiene orale domiciliare scrupolosa e dei controlli periodici regolari sono
i requisiti essenziali per il mantenimento a lungo termine degli impianti dentali.
Si tratta di una questione di abitudine. La lingua è un organo estremamente sensibile, che registra ogni più piccolo cambiamento all’interno del cavo orale. Così, dopo l’inserimento di un impianto dentale ci vogliono spesso alcune settimane, prima che la lingua si abitui alla nuova situazione.
Dopo l’inserimento, gli impianti dentali devono potersi integrare indisturbati nell’osso mascellare per alcune settimane. In questa fase, se venissero sottoposti ad una sollecitazione meccanica, si potrebbe comprometterne l’integrazione.
Per precauzione quindi, nella cosiddetta «cicatrizzazione a cielo aperto» sarebbe meglio rinunciare all’uso di spazzolini elettrici a tecnologia sonica. Una volta integrati gli impianti, invece, possono essere usati gli spazzolini sonici senza alcun problema.
L’impiego dell’ossido di zirconio (detto anche zirconia) per la realizzazione
di impianti endossei è documentato solo da pochi anni. Secondo le osservazioni più recenti la zirconia, esattamente come il titanio, può essere inserita nel corpo senza alcun problema. Tuttavia, la lavorazione di questo materiale, comparata
a quella del titanio, risulta essere di gran lunga più difficile e dispendiosa,
mentre la sua applicazione clinica non è stata ancora sufficientemente testata.